Hai un prestito con trattenuta diretta? Forse puoi sostituirlo con una cessione del quinto
Alcuni lavoratori si ritrovano con una particolare forma di prestito che spesso viene presentata in azienda, o viene semplicemente percepita dal cliente, come "prestito canalizzato", "prestito con trattenuta in busta paga" o anche "prestito trattenuto in busta paga". Si tratta di prodotti proposti spesso direttamente in azienda, grazie ad accordi con società finanziarie, che prevedono il rimborso tramite trattenuta diretta sullo stipendio. Questo tipo di prestito funziona attraverso un mandato irrevocabile conferito al datore di lavoro, ed è conosciuto anche come prestito canalizzato.
Pur non essendo una cessione del quinto o una delega di pagamento, ne riprende alcuni aspetti: la rata viene versata dall'azienda, il TFR viene vincolato, e in alcuni casi non sono previste assicurazioni obbligatorie. Il risultato è un prodotto ibrido, spesso più semplice da ottenere, ma comporta anche una maggiore esposizione al rischio, sia per il cliente che per l'istituto che lo eroga. In assenza di coperture assicurative obbligatorie o tutele in caso di perdita del lavoro, il rischio di insolvenza è più elevato. Per questo motivo, alcune società applicano tassi d'interesse più alti per compensare tale rischio, mentre altre, quando operano attraverso convenzioni aziendali, riescono a offrire condizioni più vantaggiose.
📌 Prestito con trattenuta diretta sullo stipendio: cos'è davvero?
In apparenza sembra un normale prestito personale, ma con alcune caratteristiche precise:
- La rata viene trattenuta direttamente dallo stipendio,
- Il TFR viene vincolato come garanzia,
- Non è richiesta una polizza assicurativa obbligatoria su vita e impiego,
- L'accesso è molto semplice, anche per chi ha appena iniziato a lavorare,
- Non ha vincoli temporali di rinnovo, come invece avviene per la cessione del quinto.
A volte questo tipo di prestito viene presentato con un nome commerciale: ad esempio, alcuni clienti ci hanno parlato di un prodotto chiamato "giusto x te"
. In realtà si tratta sempre dello stesso meccanismo: prestito con trattenuta in busta paga e vincolo TFR.📌 Prestito non assicurato con vincolo TFR: vantaggi e limiti
Il principale vantaggio di questi prestiti è la facilità di accesso: possono essere concessi anche a lavoratori con poca anzianità, a volte perfino a stranieri appena assunti. Tuttavia, le condizioni variano molto: quando esiste una convenzione aziendale e il dipendente ha una buona anzianità e TFR accantonato, i tassi possono essere competitivi. Al contrario, in assenza di convenzione o di garanzie solide, alcune società applicano tassi d’interesse anche molto elevati per compensare il rischio maggiore.
Ma è proprio questa assenza di copertura a creare i maggiori rischi:
- In caso di perdita del lavoro, l'intero debito rimane a carico del cliente,
- In caso di decesso, non essendoci copertura vita, il debito può ricadere sugli eredi,
- Il TFR è vincolato, quindi non può essere usato per altri scopi o richieste di prestito.
Inoltre, molti clienti scoprono solo dopo che, avendo un prestito canalizzato attivo, devono prima estinguerlo per poter accedere a una cessione del quinto, sia per via del vincolo sul TFR, sia perché spesso la somma delle trattenute in busta paga non può superare determinati limiti.
🔄 Posso rinnovare un prestito canalizzato?
Quando si parla di rinnovo, possiamo riferirci a due situazioni distinte:
- La sostituzione del prestito canalizzato con un altro prestito dello stesso tipo (sempre con trattenuta in busta paga),
- Il passaggio a una cessione del quinto, con coperture assicurative e spesso maggiori importi erogabili.
Entrambe le opzioni sono tecnicamente possibili. In genere, si procede con l’estinzione del prestito esistente prima di attivarne uno nuovo.
Il rinnovo con un altro prestito canalizzato viene talvolta proposto direttamente dalla finanziaria che ha erogato il primo prestito, soprattutto quando ci sono accordi interni con l’azienda. Il passaggio a una cessione del quinto, invece, viene spesso valutato da chi cerca una soluzione più strutturata, tutelata da assicurazione e potenzialmente più conveniente.
Ogni situazione va valutata con attenzione: solo un’analisi tecnica permette di capire se conviene mantenere la stessa tipologia di prestito o passare a una cessione del quinto, in base alle condizioni offerte, all'importo desiderato e alle garanzie disponibili.
🔁 Ho un prestito in busta paga: posso fare anche una cessione del quinto?
Sì, in molti casi è possibile affiancare alla trattenuta esistente una cessione del quinto, ma dipende da alcune condizioni fondamentali:
- Il TFR disponibile deve essere sufficiente per coprire anche la nuova operazione,
- La somma delle due trattenute (vecchia e nuova) non deve superare i limiti previsti dalla legge.
Nella maggior parte dei casi, per semplificare la gestione e ottenere condizioni migliori, si preferisce estinguere il prestito canalizzato e sostituirlo con una cessione del quinto. Ma se ci sono i requisiti giusti, le due trattenute possono anche convivere.
💡 Hai un prestito canalizzato? Scopri come possiamo aiutarti
Se hai un prestito con trattenuta diretta in busta paga e stai cercando di ottenere nuova liquidità, possiamo analizzare la tua situazione e valutare:
- La possibilità di estinguere il prestito canalizzato,
- L'accesso a una cessione del quinto con importo maggiore,
- La presenza di coperture assicurative obbligatorie che ti proteggano in caso di imprevisti.
In molti casi, riusciamo a trasformare un prestito scomodo e limitato in una soluzione più completa e sicura, estinguendolo con una cessione del quinto che, pur vincolando il TFR come garanzia, ti consente di ottenere maggiore liquidità e di beneficiare di coperture assicurative obbligatorie, a tutela tua e della tua famiglia in caso di imprevisti.
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